 | Din don Non riesco a stare a guardare mentre qualcuno impreca non sopporto il sordo rumore della curiosità non sacrifico sull’altare la mia follia più vera non permetto di giudicare le mie diversità (senti mai – senti mai) l’ombra che striscia sotto pelle timido segnale d’urto cerebrale (senti mai – senti mai) l’oscurità che scende a valle e ti avvolge nera come un temporale
con la pioggia e con il vento chi raccoglie il mio lamento chi mi guarda con sospetto chi solleva ogni difetto chi s’impegna a non capire chi mi mostra le sue spire chi sussurra con disprezzo quel richiamo…din don din don
non riesco a sopportare l’immotivata violenza non ascolto il cantilenare di chi non pensa per se non fingo di saper tollerare la smisurata ignoranza l’inutilità colossale di un fallito come me (senti mai – senti mai) quanto veleno scorre dentro nelle vene sature di disincanto (senti mai – senti mai) come un dolore che gratta il fondo e trasforma in ruggine ogni tuo rimpianto (ogni mio rimpianto)
con la pioggia e con il vento chi dissacrerà il mio tempio chi rovina la mia attesa chi gioisce alla mia resa chi mi porge cieca invidia chi mi segue ovunque vada chi sussurra con disprezzo quel richiamo…din don din don
libra le tue ali al vento sollevami da un tormento che pace non da’ che passa e va, che passa e va, che passa e va su, giu’ su, giu’ su, giu’ su, giu’…. |
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